domenica 10 febbraio 2013

Villetta indipendente



La villetta che dà sulla valle

Oggi il lupo giornalista Flavio Aufidio Crispino ha dato conto d'una singolare avventura occorsa al suo fotografo, la nutria ferrarese Agenore Antenore Balboni Tumiati, da tempo alla ricerca d'una casa dove vivere con la sua sposa, un'altra nutria nomata Camilla Domitilla, addetta alle pubbliche relazioni presso la diga del lago di Corbara.
Attirati da un cartello che, nei pressi di Panicale, proponeva l'acquisto d'una villetta indipendente, le due nutrie erano andate ad informarsi e, piacevolmente sorprese dall'esiguità del prezzo (cinquemilaseicentododici euro), avevano senza por tempo in mezzo provveduto all'acquisto ed all'arredo della villetta, che scopriva un panorama mozzafiato sulla valle umbra.
La settimana scorsa erano partiti perché Agenore Antenore doveva fare un servizio di moda presso le risaie vercellesi. Al loro ritorno, mentre parcheggiavano l'auto nello spiazzo davanti alla villetta, si rendevano conto che lo spiazzo c'era, ma la villetta mancava.

La valle
 
Vagamente allibiti avevano fatto marcia indietro ed erano andati a chiedere alloggio al lupo; il giorno dopo s'erano recati presso l'agenzia che aveva fatto loro da tramite per la vendita della casa e avevano scoperto, non senza stupore, che la villetta costava così poco perché trattavasi di "casetta indipendente".
Non nel senso che ci vivevano solo loro e non la condividevano con altri, bensì nel senso che la villetta se ne andava quando le garbava e ritornava quando le pareva....

mercoledì 6 febbraio 2013

E se...


Mi dicono che è cosa vana chiedersi cosa sarebbe successo se...
Io non sono del tutto sicura che sia inutile. Credo serva quantomeno ad evitare di ripetere l'errore. Certamente è inutile quando sei in mezzo ad una situazione: non giova a cambiarla e andare indietro nel tempo non si può.
Tarquinius si chiedeva, quest'estate, se non sarebbe stato meglio che insistesse affinché il suo anziano padre si operasse prima. Si sentiva in colpa - ora gli è passata, credo - e diceva "Forse sarebbe ancora vivo, se l'anno scorso avessi insistito perché facesse l'operazione...".
Io non credo: il mio defunto suocero era un tipo che non dava ascolto a nessuno. Tanto meno ai suoi figli.
Però... non posso fare a meno di chiedermi se il povero micione Edoardo non starebbe meglio se gli avessero diagnosticato prima il tumore che lo sta facendo patire.
Ha cominciato a star male alla fine di settembre. E' andato subito dal suo veterinario, più e più volte; è stato sottoposto a caterve di esami e la diagnosi era sempre "Non ha niente. E' solo vecchio".
Bah.
Che dire, forse non sarebbe stato astuto pensare subito di cambiare veterinario?
A dicembre, il povero avvocatone ha sentito un altro parere. Il veterinario nuovo gli ha subito diagnosticato un tumore alla laringe... ancor prima di fargli gli esami. Ha consigliato un'operazione, che è stata eseguita la settimana scorsa. Il tumore è inoperabile: è situato in un posto talmente balordo - fra la laringe, l'esofago, la trachea e diecimila altri posti - che non si può raggiungere senza far secco il povero gatto. Il medico lo ha, in pratica, aperto e richiuso. Per poterlo alimentare (il tumore preme sull'esofago e non gli consente di mangiare, se non poche cucchiaiate alla volta), gli ha sistemato sul collo un sondino che arriva allo stomaco; il cibo, opportunamente frullato, gli viene sparato da lì e in teoria Edoardo dovrebbe essere felice, perché ha sempre lo stomaco pieno.
Ma vi dirò: a me non sembra che lo sia.
Ha sedici anni, mi sembra debole e stanco. Credo che non abbia più tanta voglia di lottare.
Un po' come è successo al padre di Tarquinius.
Ed è a questo punto che mi sono posta la domanda, da alcuni definita inane: e se il tumore gli fosse stato diagnosticato prima? Sarebbe cambiato qualcosa?
Il veterinario sostiene che non è possibile dirlo.
E non solo lui.
Solo che io sono fatta male e me lo chiedo ugualmente, sapete com'è...