sabato 29 dicembre 2012

Alice (ovvero aggiungi un posto a tavola)


La micro-micia che vedete in braccio alla mamma è la nuova arrivata, chiamata Alice.
E' stata trovata sotto un cassonetto dell'immondizia in una trafficatissima strada della città; spaventata, magra, infreddolita, raffreddata, con una zampina rotta e un vasto assortimento di acari e vermi.
Penso, però, che le sia andata di lusso: ora vive nella soffitta, in una cuccina calda, è stata amorevolmente curata, mangia allegrissimamente e si fa coccolare.
Quando le saranno passate tutte le varie patologie, sarà inserita nella comunità del secondo piano, con Diana, Edoardo l'avvocato e Martino il rabbino.



lunedì 24 dicembre 2012

Decente Natale?


Non ho mai creduto alla profezia sulla fine del mondo, ma di certo questo è stato un anno che farei meglio a dimenticare, se mi riuscisse.
Amici che non ci sono più, amici nuovi che arrivano.
Tristezza che ti avvolge come la nebbia - e speriamo che se ne vada.
Questo non mi impedisce di fare a tutti gli amici tantissimi auguri di buon Natale.
Un abbraccio a tutti.
Ibadeth.

venerdì 9 novembre 2012

Schola dolorosa

 
Tempo di elezioni nella scuola .
Alla scuola della Bimba si preparano ad eleggere i rappresentanti degli studenti.
Sono stati letti in classe i programmi delle liste e il sudore gelido serpeggia sulle schiene, pensando a quanto decenni di televisione demenziale abbiano ridotto in pappa i cervelli di certi ragazzini. Chi prometteva iniziative contro lo sciopero dei professori; chi proponeva che i professori accompagnatori nelle gite si pagassero da soli il viaggio (pure); chi sbandierava proposte per cose che nella scuola ci sono già da anni (tipo educazione alla salute, sala musica e quant'altro).
Al che la Bimba ha voluto presentare una sua lista. Il programma era:
 
"Più fica per tutti, più fava per tutte.
O viceversa"
 
Il Preside le ha fatto notare che il programma non era congruo.
 
 
 

venerdì 2 novembre 2012

De senectute


Si può morire di niente?
E' la domanda che mi sono posta dopo avere accompagnato per l'ennesima volta Edoardo dalla veterinaria, che per l'ennesima volta ci ha detto che l'avvocato non ha niente.
Apparentemente, almeno.
E' stato sottoposto ad accurate analisi del sangue, che hanno evidenziato solo un alto valore di cortisolo; gli hanno fatto anche un'ecografia;  ma non ha il diabete, non ha la sindrome di Cushing, non ha tumori alle ghiandole surrenali né all'ipofisi. Non soffre d'insufficienza renale né epatica. I polmoni sono a posto. Ha un lieve soffio al cuore, un leggerissimo ingrossamento del fegato e della parete gastrica, compatibili, hanno detto i medici, con l'età non più pischella (ha quindici anni e mezzo. E pensare che sembrava dovesse morire ad un anno di età...).
Eppure Edoardo sta male. Passa tutta la sua giornata nella cesta. Viene idratato con flebo di fisiologica, gli si somministra il Ranidil, l'Ursacol ed un epatoprotettore. Va da sé che non gradisce alcuna di queste manovre e si dimostra assai mordace.
Si alza per mangiare, mangiucchia un po', quindi ritorna nella cesta.
Ma non ha niente.
Mah.
Ho il sospetto, tuttavia, che continui a tramare con gli ambienti dell'estrema destra. Oggi era triste per la morte di un suo camerata coinvolto nella strategia della tensione negli anni Settanta... sarà quello?

giovedì 25 ottobre 2012

Il mistero del lupino

Ieri sono andata con Lucy K.K. ed Arturo il ragioniere a trovare Edoardo, l'avvocato, il fratello della povera Susanna, che è molto malato e sta aspettando i risultati di certi esami cui si è poco entusiasticamente sottoposto.
Mentre stavamo al capezzale del vecchio gatto nero a bere thè, Arturo ci ha offerto un altro mini-mistero.

Pare che una giovine soriana amica sua, che studia presso la locale Facoltà di Scienze della Formazione (a questo punto Edoardo ha sbuffato, derisorio; ma si sa, egli è malevolo) per raggranellare qualche soldo faccia la baby-cat-sitter e che sia stata incaricata di badare ad un giovane pargolo di razza siamese dai genitori, che una sera avevano deciso di recarsi al vernissage di un artista divisionista. Il pupo, a dire dei genitori, era vivace, ma se la baby cat-sitter avesse ritenuto che le sue marachelle erano esagerate, avrebbe dovuto minacciarlo di chiamare il Lupino. La giovane studentessa aveva palesato la sua perplessità (perché il lupino? alludevano forse al legume di verghiana memoria? per spaventare il bimbo non sarebbe stato meglio minacciarlo di chiamare il lupo? o direttamente tirargli uno scappellotto in mezzo alle orecchie?); ma i blasonati genitori l'avevano assicurata che il piccino aveva grandissima temenza di questo mitologico animale.
 
Orbene, i due siamesi erano partiti per l'evento, la giovane soriana si era allocata nella loro casa a badare al pargoletto e questi aveva cominciato ad appalesare la sua neanche nascosta natura di RCSO (RompiCazzo Serie Oro) aprendo scatole di croccantini e sbriciolandoli sui tappeti di tutta la magione. La soriana aveva ritenuto dunque giunto il momento di usare la minacciosa frase suggeritale dai genitori della peste e lo aveva minacciato che, se non avesse smesso le sue provocazioni, sarebbe andata a chiamare il lupino. Pare che il cucciolo, supremamente indifferente, abbia replicato: "Me fa 'na sega ta me 'l lupino...
 
 
 

lunedì 10 settembre 2012

Andrà tutto bene?

Sto traversando un periodo di depressione; ma stanotte ho sognato Stéphanie la Cincia che si posava sulla spalliera della sedia e mi rassicurava, dicendo che tutto sarebbe andato bene.



Sarà vero?

venerdì 10 agosto 2012

Audace furto dei soliti ignoti


Assistiti dal Grinta e rilasciati dai Carabinieri di Marsciano, Piscia e Barella si sono impegnati ad esercitare attività lecite e fruttuose ed hanno deciso di darsi alla pesca di gamberetti nel fiume locale, il Fersinone.
Avendo appreso che pesci e gamberetti non saltano in braccio all'improvvido pescatore che li attende sulla riva, ma che è necessario un equipaggiamento consistente in canna da pesca ed esche per attirare le prede, i due si sono portati (linguaggio carabinieresco) presso il locale esercizio Caccia e Pesca e si sono forniti di due canne ed un enorme barattolo di bigattini, ovvero i vermetti che vengono sistemati in cima all'amo e che, a quanto pare, costituiscono per i pesci un bocconcino prelibato. Contenti loro...
Non potendo recarsi a pesca sul fiume prima di due o tre giorni - erano stati invitati alla Città della Domenica da un amico che gestisce il bob a due -, hanno appoggiato l'armamentario di canne e bigattini nel garage della mamma di Barella e sono partiti felici verso il Parco.
Quando però, al ritorno, hanno aperto la porta basculante del garage, sono stati aggrediti da un'onda anomala, un tornado, un ciclone di dimensioni epiche che emetteva un ronzio spaventoso.
Terrorizzati, sono fuggiti a gran velocità per la statale che conduce Fratta Todina a Marsciano e non hanno fatto ritorno che dopo due ore - nel frattempo si erano fermati a rifocillarsi presso una baracchetta di legno che vende alcolici e si erano ristorati così bene che erano caduti addormentati su una panchetta di legno in preda ai fumi della Birra Poretti.

Con sommo stupore, si erano resi conto che nel garage c'erano ancora le due canne da pesca appoggiate al muro, ma che il barattolo dei bigattini era completamente vuoto.
Si sono guardati sconcertati e Piscia ha proposto di andare alla stazione dei Carabinieri a sporgere denuncia. Dopo tutto, erano due cittadini onesti ed ossequienti delle leggi, e dovevano essere tutelati nelle loro legittime proprietà
Il loro sconcerto è aumentato esponenzialmente quando il Carabiniere cui era stata narrata la storia del furto ha cominciato a sganasciarsi dalle risate a tal punto che il maresciallo ha dovuto chiamare il farmacista per iniettargli una dose di tranquillante.
Obbligati a tornarsene scornati a casa senza comprendere il perché dell'ilarità dell'appuntato, hanno preso un barattolo di amarene sotto spirito della madre di Barella e se ne sono serviti come esche.


mercoledì 8 agosto 2012

Nouvelle cuisine?


Come ogni anno, il Bimbo e la Bimba girano per i ristoranti più in della penisola spacciandosi per cuochi sopraffini e alternativi.
Soprattutto alternativi.
Quest'anno si sono recati presso il ristorante di un noto parco di divertimenti di Donoratico, sulla costa tirrenica, dove il Bimbo, affabulando di essere un cuoco francese (Le Bimb) della nouvelle cuisine (molto nouvelle e poco cuisine), ha ammannito agli strabiliati clienti due nuovi piatti: la "Zuppa di lische senza pesce" e il "Sushi di mare" (che secondo la Bimba "sushitava" ribrezzo), una minestra approntata con le cosiddette patate di mare, quelle pallette avana che si trovano in gran copia sulle spiagge presso la duna.
Antipasto: crostini di conchiglie tritate e ammorbidite (meno male) con aceto balsamico.

Il sogno del Bimbo è mettere da parte il denaro (mal) guadagnato per comperarsi Cala Violina, chiamarla Cala Trombina - secondo lui, il nome attirerebbe di più - e aprirvi un resort minimalista  di cui ha già pronto il progetto (vedi foto). La semplicità, a suo modo di vedere, è infatti il futuro delle nuove generazioni...

venerdì 27 luglio 2012

Storie di droga

Ieri sera avevamo a cena Megalo, la sorella della povera Susanna. Per chi non se la ricordasse, vive a Marsciano, ha uno studio legale e colleziona foto di rotonde. Eccola qui sotto:

Mentre stavamo mangiando il dolce, Megalo ha ricevuto una telefonata: le chiedevano di suggerire un avvocato penalista per due ragazzi che vivono in una frazione nei pressi di Marsciano, i quali, a quanto pareva, s'erano messi nei guai. Megalo ha ascoltato un po', poi ha detto:
"Piscia e barella?"
Io e Tarquinius ci siamo guardati allibiti; poi Megalo, che stava ascoltando qualcuno che parlava all'altro capo del filo, è scoppiata a ridere e ha detto: "Va be', adesso gli mando il Grinta" e ha chiuso il cellulare sghignazzando.
"Megalo, non è per farmi i fatti tuoi" ha esordito Tarquinius "ma cosa significa piscia e barella? Qualcuno è stato ricoverato all'ospedale in preda all'incontinenza? o si tratta di una parola d'ordine massonica?"
"E soprattutto, chi è il Grinta?" ho voluto sapere io.
Megalo, ridendo, ci ha spiegato che il Grinta è Leofranco Mistretta, un giovane avvocato penalista, che avrebbe mandato in soccorso di due pisquani, nomati Arawinda Ariyapala e Reynaldo Panaligan. I due sono un Loris tardigradus ("Cominciamo male" ha bofonchiato Tarquinius) e un Tarsio.

 

  Reynaldo Panaligan, detto "Barella"
Arawinda Ariyapala, detto "Piscia"


I due sono, a detta di Megalo, un paio di sbandatelli adolescenti senza arte né parte, convinti di essere due astutissimi spacciatori di sostanze psicoattive assortite. Pare che stamattina viaggiassero da Isola di Monte Molino a Todi con la loro infelicissima Daf Variomatic a quattro porte e un notevole quantitativo di cocaina chiuso in un sacchetto di tessuto non-tessuto. Ad un certo punto Barella, che guidava, vedendo una macchina dei Carabinieri, ha cacciato un urlo: "Cazzo, i caramba!!! Piscia, fai sparire la roba!!!!"
"E che ne fo?" alita basito Piscia (con l'espressione che vedete in foto).
"Buttala dal finestrino, deficiente!!"
Piscia obbediva prontamente, ma purtroppo la Daf a quattro porte aveva tutti e quattro i finestrini spalancati... per cui il soffice sacchettino, scaraventato fuori dal loris tardigradus, con una ventata è tragicamente rientrato nella vettura, depositandosi sul sedile posteriore.
... Dove è stato immediatamente individuato e sequestrato dalle forze dell'ordine, che hanno preso in consegna i due animali, rinchiudendoli in un trasportino per gatti (nel quale i due se le sono date di santa ragione per tutto il tragitto, imprecando alternativamente in tamil, in tagalog e in marscianese stretto) e traducendoli nella locale Caserma dei Carabinieri, in cui è stato formalizzato il loro fermo...

sabato 21 luglio 2012

Triste stagione

Non sarà l'anno della fine del mondo, come avrebbero preconizzato i Maya, ma è fuor di dubbio che è stato un anno di melma. E non è neppur finito. E' quello che mi preoccupa.
Dopo avere corso avanti e indré dall'Italia all'Albania per assistere le mie vecchie zie inferme, siamo partiti per la Terra di Gondwana per essere vicini al padre di Tarquinius, che alfine è serenamente spirato.
La vita ti dà tanto (e mica sempre); poi comincia a toglierti le cose ad una ad una. Prima qualche acciacco, poi qualche malattia più seria; poi il cuore, poi il fegato, poi la prostata - chi ce l'ha -, come un albero di Natale che viene via via spogliato di tutti i suoi addobbi, ti viene tolto piano piano tutto.

E va bene.

Mi sono addormentata in riva alla spiaggia, sul mio telo, triste e depressa, senza ricordarmi di mettere la crema; ed ecco come mi sono ritrovata al mio risveglio...




giovedì 28 giugno 2012

Il Gorgo della Sposa

Domani io, Lucy K.K., Arturo e Tarquinius partiremo per Trecenta, in Veneto.
La nutria Agenore Antenore Balboni Tumiati ci attende lì, ospite di un'altra nutria che vive presso il Gorgo della Sposa.

I Gorghi di Trecenta sono cavità naturali, alimentate dalle sorgive di un vecchio alveo del Po, che hanno formato svariati piccoli laghetti. Il più grande è il Gorgo della Sposa, profondo 12 metri, cui è legata una triste leggenda: una ragazza, innamorata di un giovane povero, fu costretta dalla famiglia a sposare un ricco, ma la mattina delle nozze saltò giù dalla carrozza che la stava conducendo al matrimonio, si gettò nel fiume ed annegò. Si noterà, nella foto, il suo velo di sposa che ancora galleggia...
I gorghi si trovano in provincia di Rovigo, ai confini con il ferrarese, e sono sette: il Gorgo Bottazza, il Gorgo Gàspera - adibiti recentemente ad itticoltura, - i  Gorghi Magòn legati al Gorgo Bianco, profondo ben 13 metri, il Gorgo Zùcolo (il più piccolo e degradato), il Gorgo Magherino e il Gorgo Malopera. Oltre al Gorgo della Sposa, ovviamente.
Gran parte dei Gorghi sono stati inseriti dalla Regione Veneto fra le zone protette nel 1989.
Presso i Gorghi di Trecenta vive una grande colonia di nutrie, che di recente ha costituito una cooperativa agricola per la salvaguardia e la coltivazione del corbezzolo lacustre.

domenica 24 giugno 2012

Sulle orme di Tom Sawyer

Sono una ramarra stanca e stressata.
Gnaafò.
Sto finendo la mia tesi in Sociologia del Lavoro, sulle interazioni fra animali ed umani nei luoghi lavorativi; devo assistere miei anziani parenti ammalati in Albania e per tutto giugno ho fatto avanti e indietro da Elbasan all'Umbria. Gnaafò.
Sicché il fotografo ferrarese Agenore Antenore Balboni Tumiati ha invitato me, Tarquinius, Arturo il soriano ragioniere e la visoncina Lucy K.K. a passare un fine settimana rilassante nel suo rifugio sul fiume Chiascio.
Trattasi di un'isoletta colma di pioppi ed altri arbusti che si è formata in un canale laterale del Chiascio, presso Bastia, nel mezzo del percorso verde. Il fotografo, che è una nutria, ci va dal venerdì alla domenica a nuoto a passare qualche giorno in una capanna di tronchi che si è costruito in mezzo agli arbusti.


La capanna non si vede, ovviamente, ma c'è. Eccola qui sotto.


La nutria ci ha messo a disposizione una barca per attraversare il canale, non pretendendo che noi ci tuffassimo e raggiungessimo l'isola a nuoto, come solitamente fa lui. Mio marito Tarquinius e Arturo hanno preso virilmente il comando della traversata ed hanno afferrato i remi dell'indegna imbarcazione, mentre dalla riva un gruppo di turisti tedeschi filmava l'insolito spettacolo di un gatto soriano e un suricate che conducevano a zig zag quella che sembrava una piroga del Neolitico.
Sbarcati fortunosamente sull'isola Jackson, Lucy K.K. ha  svuotato un enorme sacco che s'era portata da casa - e che aveva reso il viaggio dimolto più aleatorio del dovuto - e ha cominciato a preparare un focolare per arrostire melanzane, zucchine, peperoni e pomodori del suo orto. Tarquinius ha messo in fresco le bottiglie di Bianco del Fersinone comperate da un venditore ambulante di vini casarecci ed erbe aromatiche che sovente passa da casa nostra. Il fotografo ha portato una chitarra (che io ho impiegato tutta la serata ad accordare) e, mentre mangiavamo le verdure grigliate e bevevamo il bianco, abbiamo cantato e suonato nella calda notte estiva... anche se Tarquinius ha posto come condizione che evitassimo di suonare "La canzone del sole" di battistiana memoria.


Acque serene ch'io corsi sognando
nella dolcezza delle notti estive,
acque che v'allargate tra le rive
come un occhio stupito, a quando a quando.
Oh, nostalgiche acque di sorgiva!...


martedì 29 maggio 2012

Aiutiamo i terremotati dell'Emilia


Anche i ramarri posseggono un cellulare dal quale inviare un SMS per contribuire alla ricostruzione dell'Emilia sconvolta dal sisma.

domenica 27 maggio 2012

Saluti da una ramarra stressata


Lo stress colpisce anche i ramarri, evidentemente. Sono stanca e stufa e non vedo l'ora di andare in ferie, e così credo di voi.
In compenso, di voi so poco perché dalla nuova versione di Blogger è scomparsa la bacheca... o almeno io, che sono diversamente scema, non so come si fa ad accedervi e non riesco a leggere i vostri post, a meno di non andare a cercarli su Google, e spesso mi ricordo anche la dicitura sbagliata.
Chi di voi usa Blogger può illuminarmi?

martedì 8 maggio 2012

Corsi e ricorsi

Dal romanzo di Mark Twain Il principe e il povero:
Il giovane Tom Canty, detto Masino, sosia del principe Edoardo d'Inghilterra, si trova con il suo Ministro Lord Hertford ad incontrare dei condannati a morte che vengono portati al patibolo.
Uno di essi si getta ai suoi piedi e lo implora: "Altezza, abbiate pietà di un povero infelice! Mi hanno accusato di avvelenamento e sono innocente, ma non discuto la sentenza, quel che è fatto è fatto. Una sola grazia Vi chiedo: fate che io sia impiccato!!!"
Masino resta allibito perché si aspettava tutt'altra cosa, e dice: "Ma come? non è già stata stabilita per te questa pena?"
"No, Altezza ... dovrò cuocere vivo nell'olio bollente..."
Un urlo percorre la Corte e lo stesso Masino rabbrividisce d'orrore. Grida: "Sia abolita! Sia abolita subito questa pena crudele! Lord Hertford..."
Il Primo Ministro s'inchina e dice, commosso: "Le generose parole di Vostra Altezza hanno già abolito questa pena: essa non esiste più".

E vai.
Visto come si faceva presto? Mica referendum, proposte di legge, decreti e sotto-decreti, raccolte di firme. Il sovrano dice che non gli piace la legge e la legge... voila! è svanita.
Nel caso della cottura mediante olio bollente, meno male, debbo dire.
Ma oggi non è credibile, nevvero, che vengano fatte - o disfatte - leggi a misura del sovrano di turno.
O no?


L'avvocato nel suo studio

martedì 3 aprile 2012

Carpe diem?


Il gatto Edoardo, l'avvocato, fratello di Susanna, sta per compiere i quindici anni, età che per un gatto non è proprio adolescenziale.
Tuttavia non vuol saperne di andare in pensione (e te credo, è coinvolto in tutti gli scandali e le truffe dall'affare Lockeed ai fondi neri delle Banche Vaticane... fondi che gestisce molto bene, essendo anche lui nero). Ma l'altra sera, a cena da noi insieme alla sua ragazza, Angiolina Pacciani, pareva dispiaciuto di essersi perso tante gioie della vita, accantonate in virtù di una dedizione al lavoro - e alla tangente - che ha dello stupefacente.
E allora Tarquinius ha declamato:

                    quando la vita s'accorcia
                                e l'ora stringe
                  di follia e desiderio
                                     ogni cosa
                                             si tinge*


L'Angiolina, con la sua abituale grevità -grevitudine-grevaggine - o come cavolo si dice - ha commentato "Uimmèna, se te un ti senti bene che ha mangiato un po' peso, ti si dà un Alcaserze o ti si  hiama l'Assistenza"....


_______________________
(*) Loredano Matteo Lorenzetti



                                              (l'avvocato che ci dà sdegnosamente le spalle)


venerdì 30 marzo 2012

Risate!



Prima di me non c'era tempo alcuno, dopo di me
non ne verrà nessuno,
con me il tempo nasce, con me pure perisce.

                                                            Daniel Czepko

mercoledì 28 marzo 2012

Le rose di Eliogabalo (ovvero vanitas vanitatum)


E' il titolo del quadro, non allarmatevi pensando che intenda infliggervi una disamina sui decadenti imperatori della Roma del III secolo.
Ve lo offro solo come sottofondo per questo lacerto de "El gran Teatro del Mundo", di Pedro Calderon de la Barca.
Il tutto nella speranza che conosciate lo spagnolo... altrimenti si tratta di vane ciarle disperse per il web.



Ya que he cobrado augustas majestades,
ya que he borrado hermosas perfecciones,
ya que he frustrado altivas vanidades,
ya que he igualado cetros y azadones;
al teatro pasad de las verdades,
que éste el teatro es de las ficciones.


(azadones = zappe; cetros = scettri)

sabato 24 marzo 2012

Cose che mi piacciono, invece

                     

                  Dipinsi Amor, ma non conobbi lui
                  e colorii con la mia penna spesso
                  ne le favole mie gli amori altrui.
                  Quel che sento narrar, vero ed espresso
                  da un fedele amator co' detti sui,
                  figurando talor vo di me stesso.

                                                  Gerolamo Fontanella, XVII secolo


martedì 20 marzo 2012

Foto-romanza

E che, solo Lucy K.K. ha il diritto di lagnarsi pubblicamente di ciò che la infastidisce?
E io chi sono?
Lasciate che anch'io, Ibadeth Hysa, ramarra albanese, violinista in una scalcinata band di liscio e studentessa di sociologia, riveli qualcosa di me.
M'infastidisce la gente che non si lascia fotografare, sissignori.
Che sono polinesiani? hanno paura che gli scippi l'anima?
Dice: sei tu che violi l'altrui riservatezza imponendo alla gente i tuoi scatti fotografici. La gente ha pure il diritto di essere lasciata in pace. Se non vuole che la sua effigie compaia nel tuo album, avrà le sue ragioni, che tu non devi sindacare.
D'accordo, non sindaco.
D'accordo, non m'impongo.
Però mi dà tanto fastidio la gente che, quando vede che tu le punti contro la macchinetta fotografica, si schermisce, si mette le mani davanti alla faccia, si nasconde dietro una bottiglia, si gira.
D'accordo, se vedo una reazione siffatta non insisto.
Però, di certo, mi dispiace.
Ho come la sensazione che chi si rifiuta di essere immortalato voglia evitare di avere qualcosa a che spartire con me. Che voglia far capire che non c'è posto per me nel suo mondo e che non ci tiene ad avere un posto nel mio.
Va bene, non glielo do il posto.
Però ci rimango male.

giovedì 15 marzo 2012

Idiosincrasie


Ieri a pranzo a casa nostra c'erano Arturo il ragioniere, Lucy K.K. e il velociraptor Kenny, che con le sue innumeri file di denti sgranocchiava lestamente i crostini al peperoncino che avevo preparato. Fa tutto con estrema rapidità, quel tizio. Per un velociraptor suppongo sia imperativo. Intanto Lucy aveva posto sul fuoco una pentola piena d'acqua e Arturo si era avvicinato, l'aveva guardata e poi, con un ramaiolo, ne aveva tolta un po', suscitando le urla isteriche della visoncina.
"Ma che ca... ppero! Ma lo saprò, io, quanta acqua ci vuole? Metti su l'acqua per la pasta e c'è sempre, oh, dico sempre, qualcuno che ce la aggiunge o che la leva!!! Ma stracazzo e straminchia!!!! Se c'è una cosa che non sopporto...." e s'era interrotta perché tutti eravamo scoppiati in una risata fragorosa. Tarquinius (che vedete nella foto sopra) s'era messo a canticchiare "Le cose che io non sopporto sono settemilatrecentocinquanta..."
Il velociraptor aveva chiesto spiegazioni e tutti siamo stati ben lieti di metterlo al corrente sulle sterminate migliaia di idiosincrasie di Lucy. La visoncina stessa, ridendo (anche se rideva verde, secondo me) ne ha aggiunte un altro po'.

"Non tollero" (dice Lucy):

21) la gente che mi fa il solletico;
22) quella che, per strada, negli uffici o nei negozi, canticchia un motivetto a bocca chiusa da sola;
23) quelli che, quando ti sei misurata la febbre, insinuano che tu non abbia tenuto correttamente il termometro;
24) chi usa l'appellativo affettuoso "cucciola" o "puzzola";
25) chi ti saluta dicendo "ciauz" o "baciuzz" (da odio);
26) gli aggettivi "sfizioso" e "stortignaccolo";
27) coloro che, in cerca di una miseranda vicinanza alla notorietà, vanno a deporre fiori o peggio pelouche dove è stato ucciso qualcuno. Grrrrrrrrrrrr!!!!
28) le automobili che si fermano a bocca aperta (i conducenti sono a bocca aperta, non le auto), per  guardare un incidente stradale, magari provocando una coda epocale e possibilmente qualche altro incidente di rinforzo;
29) chi fa scherzi. Dice "Ti manca il senso dell'umorismo?" Rispondo che non è quello che mi manca; io sospetto che uno scherzo, per quanto innocente sia, nasconda sempre una sorta di aggressività o malevolenza nei confronti di chi lo subisce. Anche uno scherzo innocente mira sempre a   provocarti un disagio o a farti fare una magra figura, non è così? (o, come direbbero gli inglesi, isn't it?)

Condividete?

  



sabato 18 febbraio 2012

Sciocchezze, ha detto Shulamith

Sciocchezze, ha detto Shulamith (al secolo la gatta bianca anestesista Maria Grata Li Greci, qui sopra effigiata in ospedale mentre si consulta con una collega), quando è venuta a trovarmi a casa il giorno dopo. La sesta malattia viene ai bimbi da sei mesi a due anni e mezzo, non alle ramarre adulte e mature. Ella sostiene che io abbia semplicemente una potente influenza e che debba limitarmi a stare a casa, mangiare in bianco, bere parecchio, soprattutto spremute di agrumi, e lasciare stare i decotti fantasiosi di erbe più o meno sconosciute. Rappresentante delle criminali case farmaceutiche, ha soffiato la Zoe, ma di buon grado lei e la visoncina Lucy K.K. sono andate ad acquistare quanto necessario per approntarmi le famose spremute.
Senonché Zoe ha qualche problema d'orecchio e ha capito che servivano spremute di legumi.
Talché è da ieri che ingurgito bicchieri di ceci frullati, lenticchie emulsionate, fagioli tritati e allungati con latte e vellutate fredde di fave.
Accompagnate per di più dall'esortazione ironica perugina: "Bevi, spremutina che non sei altro!"
Mi sento... come dire? un po' appesantita.
Ma la Zoe dice che lo deve fare.

mercoledì 15 febbraio 2012

Sesta malattia?






E' da domenica che sono ammalata. Febbre a 39, raffreddore potente ed oggi la mia carnagione, solitamente di un bel verde smeraldo brillante, si è coperta di minuscoli puntini rosso vivo. Tarquinius dice che potrebbero utilizzarmi come logo per la Ternana Calcio.
Ho tuttavia la fortuna di avere amici fedeli e disponibili a soccorrermi nella necessità. Ieri sera sono venuti da Pisa Lucky e Zoe. Lui è un corrispondente di guerra free lance, lei è erborista e produce cosmetici naturali. Avendo stabilito che sono affetta dalla sesta malattia (e Tarquinius si è chiesto quando avessi avuto le altre cinque), mi ha portato un decotto miracoloso di sua invenzione, ottenuto dal filtraggio di frutti dell'albero di Giuda ("Cominciamo bene..." ha commentato Tarquinius) e piantaggine lanceolata.
Dpo averlo assunto, la mia pelle è diventata di color turchese ("Adesso sembri il logogrifo del Cagliari" è stato il quieto commento del consorte); ma Zoe dice che lo deve fare.

martedì 7 febbraio 2012

Blogger versatile, io?


Il secondo premio che ho ricevuto in vita mia! Premio inviatomi dalla nuova amica, la Signorina Silvietta!
La prima volta fu anni fa ed io, non sapendo che cosa si fa in questi casi, mi limitai a ringraziare.
Ora continuo a non sapere cosa si fa, ma da quel che ho capito il galateo blogghesco prevede che si pubblichi il premio e si giri il medesimo ad altri blogger meritevoli.
Ce ne sarebbero molti...ne sceglierò tre che mi sono particolarmente cari.

sabato 4 febbraio 2012

Le cose che mi danno fastidio, parte II


Ci ha preso gusto, la visoncina Lucy K.K. a redigere la lista delle cose che detesta, ed ecco che ve ne propone un'altra camionata.
Non ha incluso che odia le pellicce di visone per comprensibili motivi.
In compenso non odia la neve... mentre io sì. Ma si sa, lei è un visone, io una ramarra.

Io odio (dice Lucy):

11) Le scatole di cartone in cima ai mobili di casa: fanno tanto retrobottega, tanto provvisorio...
12) Quelli che dicono che si stava meglio quando si stava peggio.
13) Quelli che dicono che i politici sono tutti uguali.
14) Quei distinti signori che alle tesi di laurea intonano: "Dottore! Dottore! Dottore del buco del cul, vaffancul, vaffancul...". Certamente, diverso sarebbe se il tizio si fosse laureato in medicina con una tesi in proctologia: in quel caso la melodia sarebbe appropriata.
15) Le pantofole a forma di muso di animale. Essendo io un animale...
16) Gli applausi sugli aerei, come suggerisce Stéphanie la cincia. Che cappero ti applaudi? La volontà di una divinità capricciosa che per questa volta ha benignamente deciso di non levarti dal mondo?
17) Le mamme che incominciano i discorsi con la pietosa frase "Io, come mamma...." e aggiungono di solito una cosa terrificante che, se proposta da qualsiasi altra categoria, sarebbe bollata con gli epiteti più sanguinosi. Quasi che la maternità fosse il paravento di tutte le nefandezze. "Io, signora, come mamma non potevo non accompagnare mio figlio a spacciare la droga nei vicoli, poverino, di notte dopo come faceva a tornare a casa, pigliava freddo..."
18) Di seguito al comma precedente, le persone che in TV, commentando la sparizione di una donna, affermano proterve che la tipa in questione "non può assolutamente essere andata via volontariamente, è una mamma, mai avrebbe lasciato i suoi figli...". Quando sento frasi siffatte, ricordo sempre la Franzoni che fece secco il povero figliolino a vasate, la tizia che mise la bimba di otto mesi in lavatrice, la sciagurata che l'estate scorsa, alla spiaggia della Feniglia, annegò il pargolino di sedici mesi tenendogli la testa sott'acqua dal canotto, e via truceggiando (voce del verbo truceggiare). Lo so, simili disgraziati accadimenti sono una sparuta minoranza,  ma un po' meno di melassa familistica non sarebbe male...
19) Quelli che a tavola si alzano ogni due per tre e se ne scompaiono nella profondità dell'appartamento a far chissà cosa, lasciandoti come un baccalà di fronte al desco solitario.
20) Quelli che ce l'hanno con gli stranieri perché "non si capisce quel che dicono, in piazza e per strada si parlano tra di loro e dicono cose insensate, sembra che ti prendano per il culo..." E come no, ci son venuti apposta, dalla Moldavia, dalla Colombia o dal Maghreb per sciorinare cascate di sillabe a casaccio e vedere che faccia fai...


giovedì 2 febbraio 2012

Le cose che mi danno fastidio sono settemilaseicentocinquanta...




... la canzoncina diceva pressappoco "le cose che abbiamo in comune sono settemilaseicentocinquanta", ma mi perdonerete la licenza si fa per dire poetica. Parlavo con la visoncina Lucy K.K. che mi stava facendo notare una cosa che la infastidisce. Io le ho gentilmente replicato che, se mi desse un centesimo per ogni volta che ripete questa frase, sarei non dico ricca, ma benestante di certo.
Una cosa c'è da dire: è ringhiosa, la visoncina, ma non permalosa. S'è messa a ridere e mi ha chiesto carta e penna per stilare una lista di tutte le cose che la urtano.
Ne è venuto un papiro al cui confronto quelli del Mar Morto sono sintetiche liste della spesa.

 Lista di Lucy K.K.: le cose che odio

1) Odio la gente che mi canta la canzoncina di Topolino; specialmente se si sente in dovere di intonare "Topppolin, Topppolin, viva Topppolin!" con tre o quattro "p"; basterebbe una, no?
2) Non sopporto le riviste che usano ogni due per tre il termine "googlare"; ma googla l'anima di tuo nonno!
3) Idem per le riviste che largheggiano con il termine "furbo" a sproposito: il make-up furbo, lo spuntino furbo, lo zainetto furbo...
4) Detesto la gente che biascica e succhia: quando mangia, quando non mangia, quando vuol darsi un tono...
5) Tollero poco la gente che applaude ai funerali, come se morire richiedesse un qualche tipo di sovrumana abilità.
6) Non ti dico cosa farei alla gente che va a farsi fotografare sui luoghi dei disastri, ma in questo non credo di essere l'unica...
7) Mi infastidisce l'uso di parole jolly ad ogni pié sospinto (il coso, l'attrezzo, l'affare, il fogliolino...).
8) Mi danno noia i programmi TV che ostentano e trasudano superiore intelligenza: i Simpson, Scrubs... so che mi attirerò non poche critiche, ma tutti i gusti son gusti.
9) Mi sta sul culo la gente che pronuncia le parole straniere (inglesi, per la maggior parte) con ostentato accento locale. A meno che non siano nativi, of course. Penso che basti pronunciarle correttamente, non c'è bisogno di esibirsi in una imitazione dell'accento bostoniano, o no?
10) Odio l'espressione "sei una bella persona".

E questa è solo la prima parte...

sabato 28 gennaio 2012

Gli antichi mestieri che sconfiggeranno la disoccupazione


Un interessante servizio del lupo Flavio Aufidio Crispino, ieri sera su RAI 3, ha rivelato uno scenario poco noto, ma che senz'altro decollerà nel prossimo futuro. L'artigianato vola, dice il lupo (sì, dalla finestra, ha detto Edoardo l'avvocato, malignamente). E' bene che i giovani in cerca di occupazione non si fossilizzino e si reinventino un futuro, magari rispolverando certi antichi mestieri che ormai si ritenevano desueti. E tanti sono i casi di giovani e meno giovani che, con coraggio, riscrivono i loro progetti lavorativi: operai che prima lavoravano in Borsa, falegnami che prima erano Dirigenti scolastici, venditori ambulanti che in passato erano direttori di RAI 1.  Il made in Italy è sempre stato uno dei nostri punti di forza e finalmente torniamo a dare importanza all'artigianato, al lavoro fatto con le mani, sostiene il lupo. Ed è andato a cercare nove mestieri meno noti e che possono costituire a tutte le età una maniera di riplasmare il proprio futuro.

Pettinatrice di bambole
Attività molto richiesta, specialmente nelle riunioni di partito, nei Collegi dei Docenti e nelle riunioni di condominio. La pettinatrice di bambole insegna a focalizzarsi sugli aspetti che sono realmente importanti in un progetto (discussione per quaranta minuti sulla mozione del politico ad un Congresso di dieci anni fa, il colore delle fioriere nel parcheggio della scuola, le strisce od i pallini sulla sbarra d'accesso). Si diventa pettinatrice di bambole con un corso più stage.
Avvocato delle cause perse
Volete veramente trovare un modo per ridurre l'evasione fiscale? per far sì che i parlamentari paghino il dovuto al ristorante e sui mezzi di trasporto? una maniera per ottenere che gli automobilisti romani e napoletani rispettino il rosso ai semafori? che gli allievi degli istituti tecnici e professionali studino la grammatica? Quest'attività fa per voi. La Scuola di Diritto "Santa Rita da Cascia" * propone un corso di cinque anni ed un master di due, info: www.dellaseriecontece.com

Mangiapreti
Hai stomaco e buona volontà da vendere? Impara a mangiare i ministri del culto!
Fanagott
Attività, quella di non fare una beata minchia, che richiede grandissima applicazione, nonostante quello che si potrebbe pensare; quella del fanagott prevede applicazione, spirito di sacrificio e un pizzico d'inventiva. Si inizia con un corso base in cui si apprendono i rudimenti del mestiere, seguono 1110 ore d'aula e uno stage di sei mesi in bottega. Con un corso Twitter, poi, si perfeziona il know-how acquisito e... siete finalmente pronti per passare la vita non facendo una cippalippa!

Costruttore di castelli in aria
Attività affine a quella dell'avvocato delle cause perse, infatti il corso base è in comune; ma il master del futuro costruttore di castelli nell'etere è organizzato dalla Facoltà di Scienza della Comunicazione.

Raddrizzatore di gambe per cani

Costruttore di specchietti per allodole

Clonatore di carte di credito

Mangiapane a ufo


(*) la santa degli impossibili

giovedì 26 gennaio 2012

Facili descensus Averno


L'autunno trascorso è stato atipico, somigliava più ad un'estate attardata  che ad una stagione di "pioggie di settembre torrenziali e piangenti", tanto per citare Cardarelli... Forse per questo la nostra Byna è andata cercandolo vanamente per tutte le campagne umbre, che di solito negli autunni piovosi largheggiano in paesaggi nebbiosi e stillanti umidità.
A molti l'autunno non piace; a me sì, a me le stagioni piacciono tutte, ognuna ha qualcosa da offrire. Anche Byna la pensa così e l'altro pomeriggio siamo andati all'inaugurazione della sua mostra sui "punti di transito rurale".
Tarquinius non era ottimista (ma già, lui quando deve vestirsi in giacca e cravatta tira fuori il suo lato esistenzialista) e già preconizzava che dopo averci rifilato le città fantasma e l'arte del rifiuto industriale la nostra Lampropheltis ci avrebbe ammannito foto di baracche sfrante e reti arrugginite nelle quali scorgere significati reconditi ed allegorici.
Alla presenza delle autorità cittadine, Byna ha presentato le sue foto di campagne autunnali dandoci una chiave di lettura del percorso rurale da lei compiuto.


Alfabetizzazione del transito rurale, l'ha chiamata Byna. I punti di transito fanno parte del nostro scenario, ma raramente sappiamo leggerli. Sono i sentieri appena tracciati, le file di cespugli, le baracche di legno ("Eccole!" ha sibilato Tarquinius), lo steccato che si perde nei campi, l'ingresso a qualche misterioso insediamento...


il terrapieno limitato da stecchi, il muretto a secco che affiora sotto foglie bagnate e interrompe la vastità e l'uniformità dei campi... Il pozzo con l'arbusto, la fonte secca.

Cancelli e varchi nel cespuglio che sono l'entrata per cosa? per l'Averno? per una visione straniante del tessuto rurale?
Del resto anche Montale aveva parlato del "varco"...
"Facili descensus Averno" ha sussurrato Tarquinius nel buio della sala. Inquietante, peraltro. "Te lo avevo detto, io" ha brontolato "che ci avrebbe rifilato foto di pollai e porcilaie reinterpretati. E manco..."