martedì 23 febbraio 2010

Vento freddo


Asiak non era uscita del tutto dalla depressione evidentemente, perché dopo la morte di Susanna ci è ripiombata a picco. Lucy K. K. mi ha detto che l'altra notte vaneggiava e diceva che Susanna non è morta, è solo nell'altra stanza, ecco perché non la vede. Chiamava: "Maialino, maialino... è di là, il maialino è di là, ecco perché non la vedo, c'è, ma è di là..."
La dottoressa Pasqui-Copanello le ha detto che deve lasciar andare Susanna.
Sembra facile.
Stanotte c'era vento freddo e pioggia, io ero a letto e ad un certo punto ho sognato che Susanna avanzava attraverso la pianura spazzata dalla tempesta, verso casa nostra, si avvicinava alla porta e suonava. Io aprivo e la vedevo sulla soglia, zoppicante e tutta bagnata...

giovedì 11 febbraio 2010

I servizi del menga


susanna e DSM
Inserito originariamente da susannucciauccia

I “Licaoni” per ora non suonano.
Ci hanno chiesto di suonare per Carnevale, ma non abbiamo accettato. Non riusciremmo ad esibirci senza Susanna.
Per cui io passo molte serate a casa a guardare la TV. Ma la cosa non mi tira su, anzi. Mi tira di molto giù.


E poi il canone RAI aumenta di 1,09. Sì che è bella, la TV di Stato…
Ora siamo d’accordo, un euro e zero nove non è una cifra con la quale potresti comprarti un casale ristrutturato in Toscana. E’ il principio, però.
Già io ero indecisa se continuare a pagarlo tout court (a parte la Sciarelli lunedì sera e “La ghigliottina” alle otto men dieci, di solito non guardo altro). Pagare 109 euri annui per sentire Minzolini che lucida perennemente le scarpe a Berlusconi? che fa vedere solo le notizie che non nuocciono al Premier? che se c’è qualche manifestazione di dissenso la ignora signorilmente (o, per far vedere che lui le cose le dice, fa fare all’annunciatore un macilento comunicato di sette secondi sette privo si servizi o qualsivoglia foto)?
Pagare 109 sanguinosi euri per ammirare servizi in cui si vedono gli italiani che spendono e spandono perché sono tutti ricchi, che vanno a fare shopping a New York e a rompersi il femore sulle piste di Aspen? Per vedere servizi del menga tipo la Gerini che frequenta associazioni del paranormale o l’ultimo suonatore di dulcimera a motore delle isole Andamane o la nascita di un’associazione che rivaluti la storia e la letteratura dei colchici?
No, mille volte meglio i servizi del lupo Flavio Aufidio Crispino sul Laido Natale.

sabato 6 febbraio 2010

I giorni più freddi della mia vita

Io sono una ramarra e, come tale, sono un animale a sangue freddo. Ora, poi, è freddo. Già li chiamano “i giorni della merla”, i giorni più freddi dell’anno.
Se poi al freddo esterno aggiungi quello interno.
Mi sento fredda e vuota, senza Susanna. Oggi sono venute da me Asiak e Lucy K.K. Si sono messe sul divano, avvolte in uno scialle. Io avevo acceso il fuoco e lasciato sul tavolino una caraffa di thè caldo. Ogni tanto lo bevevano. Non parlavano né fra loro né con me. Io piangevo in cucina senza farmi sentire.
Nel suo diario, Susanna raccontava di come ci siamo conosciute.

… L’ho conosciuta nell’orto dietro la “Pizzeria ternana”, a Marsciano. Era salita su un lavatoio che si trovava sotto una pergola, forse per stendersi a prendere il sole (è molto freddolosa) ed è stata adocchiata dalla donna di servizio la quale, presumo per semplice, tranquilla e limpida malvagità, l’ha colpita con uno straccio e l’ha buttata in un secchio pieno d’acqua che si trovava a fianco del lavatoio. Penso che intendesse lasciarla annegare, ma per fortuna il recipiente non era pieno e Ibadeth è riuscita a tenere la testa fuori dall’acqua… senza tuttavia riuscire a scalare le pareti del secchio. E’ rimasta lì per due giorni tenendo la capoccetta fuori dall’acqua putrida, fino a che non è arrivata la bambina Anna Laura, di anni otto, che ne ha avuto pietà e l’ha tirata fuori, portandola dentro la pizzeria, al caldo nella cesta con me ed i miei fratelli. Che non se la sono mangiata perché in quella fase lei era più grossa di loro; dopo, abbiamo fatto amicizia, ci siamo presentati… e, come dice Alice in “Attraverso lo specchio”, mica si può mangiare qualcuno a cui si è stati presentati!…



giovedì 4 febbraio 2010

Susanna non c'è più

Non so se riuscirò a recuperare il mio precedente blog, ma di certo non scriverò più per un bel po' nemmeno su questo.
Susanna non c'è più, ci ha lasciato la mattina del 29 gennaio, alle quattro...

Conto alla rovescia

Diario di Susanna... Non per molto, credo.
Sto molto male e la prognosi è infausta. Non penso che andrò avanti per più d'un mese.
I miei amici sono tutti qui accanto a me. Forse non è stata una brutta vita, dopo tutto.

Riassunto delle puntate precedenti

Visto che non sono riuscita, per ora, a riappropriarmi del mio blog precedente (e chi sa mai se ci riuscirò), eccomi a scrivere un bel (?) post riassuntivo dei personaggi del mio mondo animalesco - e non solo.
Chi sono io, lo avete visto nelle Informazioni personali: micia tricolore di oltre quattordici anni, di salute assai cagionevole, spero di laurearmi a febbraio in Psicologia, sono una musicista rock e suono il liscio per necessità. Vivo con la Mamma, lo Zio Panda e tre fratellacci maschi: Edoardo l'avvocato, Martino il rabbino - neri come beccamorti - e Charlie, il siamese ventenne e rincoglionito (ma solo un po'). Frequentano la nostra casa il Bimbo e la Bimba, due effimere e misteriose presenze. Lui studia ereticamente le Vite dei Santi; lei fa danni.
I miei compagni di rock, gli Otocioni, sono: Annunziata Scognamiglio detta Tina, la piovra, Jerry l'otocione (al secolo Jerusalem Gebratmaryam), Maysa Noura, la lince, Kevin Fontecupa, l'oritteropo, Baedyn Yirrkala, il bassista e Fulgenzio Planciade Dixit, il panda rosso. Quest'ultimo è omosessuale ed è fidanzato con il rude fabbro laziale Michelangelo Storace, detto Er Pantegana, proprietario di una bottega chiamata "Al ratto della Sabina".
I musicisti con cui suono il liscio, i Licaoni, sono invece: il licaone africano Aristogìtone Ngouma; Ibadeth Hysa, violinista, la mia migliore amica, ramarra albanese; Tarquinius Lalibela, il suricate, suo marito, restauratore; Filòstrato Sousa da Silva, il pipistrello portoghese.
Ho una sorella, Megalo, che fa l'avvocato matrimonialista a Marsciano e colleziona foto di rotatorie.
Ho una cugina, Margot, gatta di origini scandinave, che vive a Roma con la zia Gaja e dirige un museo preistorico.
Maysa la lince, analista di laboratorio, sposata al pondenco ibicenco Ramon Llull Costa i Llobera (con cui non va d'accordissimo) ha fondato un gruppo di danzatrici del ventre, Le Ametiste del Nilo. Fanno parte di tale corpo di ballo altre quattro gatte: Fabiamaria Baldoncini Bellaveglia, dolce certosina; Kirti Mrinal, gattaccia del Bengala; Maria Grata Li Greci, candida micia siciliana; Almasilvia Deogratias, gatta selvatica e coltivatrice bio. A lungo Ibadeth e Tarquinius hanno ospitato due visoncine assassine sfuggite a un laboratorio, Asiak Lundbye e Lucy K.K. Chamaepitis. Ora Asiak si è sposata con il furetto Annibale Bellassai, detto Scubidù, che di mestiere fa la stola di pelliccia animalista. Lucy K.K. è invece andata a convivere con Arturo il ragioniere, un soriano affetto da AIDS felino. Saltuariamente viene a trovarle un'altra visoncina, Alibech Estalère, flautista. Anche lei assassina (hanno ucciso la pellicciaia che voleva trasformarle in stole). La terapeuta di Asiak è la psichiatra Angelica Pasqui-Copanello, dolce micia rossa.
Altri amici che gravitano nell'orbita: il pitone Srikant, che lavora al Comune; la Contessa, amica di mio fratello Edoardo; l'Angiolina, la sua attempata fidanzata, e le su' figliole; Madama Grazia, proprietaria della Food Farm di Pila, negozio di prelibatezze umbre; il lupo giornalista di RAI3 Flavio Aufidio Crispino e il fotografo ferrarese Agenore Antenore Balboni; Araminta Alcamisi, giuliva iena, e Sigfrido Tombaccia, bonario avvoltoio Gyps, che gestiscono un'agenzia di viaggi dalla suggestiva ragione sociale "Viaggi senza ritorno"; Tonina Landriscina, la gatta scultrice; Morgana Malimpensa, donna misteriosa che mi scrive sempre per farsi interpretare i sogni, al pari di Illeana l'iguana, docente universitaria; Luca, il master della gastronomia ferrarese Le cose buone; il velociraptor Kenny (non si chiama così, ma il nome è mongolo e poco ripetibile) e il microraptor Emilio Leguìzamo Sandino, che fa il rapper nelle discoteche alternative; mia cugina Ceridwen, detta Bubbles, che gestisce una locanda al Faro di Fanad; Ecate Accorinti detta Catina, la nottola che vive a Salci e fa il guardiano notturno (e cosa, se no?); Maddy McSnow, docente di storia indoeuropea.
Spero di non aver dimenticato nessuno; del resto, come dicono a Livorno, "giovanina 'un sono"...

Anno nuovo, vita nuova, blog nuovo...

... mortacci loro.


Sì, perché forse i miei venticinque lettori (sì, magari) noteranno che questo blog è nuovo, ancorché molto simile a quello vecchio. Ha lo stesso titolo di quello precedente, senza l'articolo "il".


E' accaduto che il 28 dicembre ho tentato di aprire la mia casella di posta su Gmail, ma non ci sono riuscita perché si rifiutava di accettare la mia password. Ho cercato di accedere alla domanda segreta che Gmail chiede per verificare che il padrone della casella sei tu; ho provato a mandare cinque o sei volte un modulo di richiesta d'aiuto; zero via zero. Gmail mi ha sempre rimandato il medesimo messaggio standard, ossia siamo spiacenti, non possiamo restituirti l'account, le informazioni che ci hai fornito sono insufficienti, bla bla bla...


E pazienza per la posta, se la tenessero. Il fatto è che da lì io accedevo al blog.


Non solo: avevo pure attivato la moderazione dei commenti, per cui non sono stata in grado di mandare un messaggio per dire che il blog traslocava, né può farlo qualcun altro. Il blog è lì, fermo, immobile, congelato nel tempo e nello spazio; può essere solo letto, ma nessuno può aggiungervi commenti. Nello spazio nessuno può sentirti urlare...


Inquietante, questa cosa.