mercoledì 21 ottobre 2009

Cucina e metafore

La donnola Aurinca Lacusta. proveniente dalla Moldavia e venuta in Italia al seguito dei due novelli sposi Asiak e Scubidù, si è trasferita momentaneamente a casa di Ibadeth e Tarquinius (e chi non si trasferisce momentaneamente a casa di Ibadeth e Tarquinius? penso abbiano dimenticato ogni parvenza di privacy, quei due...). Si è messa subito in cerca di un impiego nei ristoranti della zona e non capisce perchè non riesce a trovarne. Io un'idea l'avrei, a dire il vero, ma se l'appaleso mi si accusa di mordacità, per cui manterrò un rigoroso silenzio.
Quando ne avrò voglia (adesso ho problemi di salute) scriverò un post sul concretismo, che non è una corrente artistica del primo Novecento (oddìo, può pure essere), bensì un disturbo che spinge chi ne è affetto a prender tutto sul serio, a non capire metafore o allegorie, a non avere un pensiero astratto.
Ho il sospetto che di questo soffra la nostra cuoca moldava. L'altra sera ci ha cucinato la pizza margherita e ci siamo visti presentare a tavola una focaccia cosparsa di gentili fiorellini bianchi e gialli.
Qualche giorno fa ci ha ammannito una carbonara: ci siamo trovati nel piatto una massa informe di spaghetti spolverizzati di ceppi bruciacchiati.
La scorsa settimana l'abbiamo vista che consultava, su Internet, un sito di terroristi pakistani, indi si è prodotta nella "Bomba di riso": siamo stati tutto il pomeriggio a raccogliere con l'aspirapolvere chicchi spiaccicati sulle pareti.
Domenica sera ha preparato un calzone; lunedì mattina si sono udite le imprecazioni di Tarquinius, che è stato costretto ad andare in bermuda fiorati a consegnare un pannello istoriato alla chiesa della Madonna dei Bagni.
Martedì, per esibirsi nella preparazione dei cassoni fritti, ha trascinato in cucina due cassapanche in cui Ibadeth tiene i suoi costumi di scena. L'abbiamo fermata appena in tempo.
Oggi è stata la volta degli spaghetti alla chitarra e della carta musica: ha smontato la chitarra di Ibadeth e ha condito i suoi spartiti di musica balcanica con olio, sale e prezzemolo.
La gatta Almasilvia, in uno dei suoi rari guizzi d'umor nero, si è augurata a mezza voce che nessuno le suggerisca di fare gli gnocchi alla bava o la "pasta cacata"....

4 commenti:

il monticiano ha detto...

Delle risate a quest'ora del mattino non se ne può fare a meno. La giornata inizia nel migliore dei modi.
Grazie. Ah! Dimenticavo: buon appetito e un saluto alla moldava.

Anonimo ha detto...

O quei biscotti milanesi che si chiamano "oss de mort"....
Ha ragione Almasilvia!

lucy ha detto...

e il risotto all'onda? e le chiacchiere? e le verse sofegàe (verze soffocate)? e li oseleti scampài (uccellini scappati)?
una carezzina sulla bua.
lu

Susanna ha detto...

Grazie per i suggerimenti! Ma non facciamoci sentire da Aurinca... non diamole delle idee...