giovedì 17 luglio 2008

Aderite al manifesto anti-razzista

Ve la ricordate?

La sentinella
Era bagnato fradicio e coperto di fango e aveva fame e freddo ed era lontano cinquantamila anni-luce da casa.
Un sole straniero dava una gelida luce azzurra e la gravità, doppia di quella cui era abituato, faceva d'ogni movimento un'agonia di fatica.
Ma dopo decine di migliaia d'anni quest'angolo di guerra non era cambiato. Era comodo per quelli dell'aviazione, con le loro astronavi tirate a lucido e le loro super-armi; ma quando si arrivava al dunque toccava ancora al soldato di terra, alla fanteria, prendere la posizione e tenerla, col sangue, palmo a palmo. Come questo fottuto pianeta di una stella mai sentita nominare finché non ce lo avevano sbarcato. E adesso era suolo sacro perché c'era arrivato anche il nemico. Il nemico, l'unica altra razza intelligente della Galassia... crudeli, schifosi, ripugnanti mostri.
Il primo contatto era avvenuto vicino al centro della Galassia, dopo la lenta e difficile colonizzazione di qualche migliaio di pianeti; ed era stata la guerra, subito; quelli avevano cominciato a sparare senza nemmeno tentare un accordo, una soluzione pacifica.
E adesso, pianeta per pianeta, bisognava combattere, coi denti e con le unghie.
Era bagnato fradicio e coperto di fango e aveva fame e freddo, e il giorno era livido e spazzato da un vento violento che gli faceva male agli occhi. Ma i nemici tentavano d'infiltrarsi ed ogni avamposto era vitale.
Stava all'erta, il fucile pronto. Lontano cinquantamila anni-luce dalla patria, a combattere su un mondo straniero e a chiedersi se ce l'avrebbe mai fatta a riportare a casa la pelle.
E allora vide uno di loro strisciare verso di lui. Prese la mira e fece fuoco. Il nemico emise quel verso strano, agghiacciante, che tutti loro facevano, poi non si mosse più.
Il verso e la vista del cadavere lo fecero rabbrividire. Molti, col passare del tempo, s'erano abituati, non ci facevano più caso; ma lui no. Erano creature troppo schifose, con solo due braccia e due gambe, quella pelle d'un bianco nauseante e senza squame.

(F. Brown, La sentinella)

Che schifo, pensate che esseri orrendi… solo due gambe e due braccia! Pelle bianca! (insomma…) Senza squame! (oddìo, le squame farebbero senso pure a me, che già ho dovuto adattarmi al fatto che gli umani abbiano una pelle nuda, avana e quasi priva di peli…). Insomma, se il guerriero che fa da voce narrante prova orrore per uno che ha solo due braccia e due gambe… quante ne avrà? Non oso pensare.
E se gli fa schifo la pelle bianca e senza squame… vuol dire che lui le ha, le squame, e che la pelle chissà di che immonda tinta è…
In breve, quasi tutte le creature cui ho raccontato questa storia non l’hanno capita. Non hanno capito che la storiella di Brown è narrata dal punto di vista del cosiddetto alieno, e che gli invasori mostruosi venuti dallo spazio sono i terrestri… gli esseri umani… noi, anzi, voi. Non hanno capito che il Nemico era l’uomo. Hanno quasi sempre fatto le ipotesi più deficienti (che volete, evidentemente non frequento gente sveglia, che vi devo dire). Quasi nessuno capisce il significato del raccontino, il fatto che un essere di pelle bianca, senza squame, con due gambe e due braccia possa fare schifo.
Dipende da chi lo guarda.
Verso strano e agghiacciante: l’urlo che il terrestre ha cacciato quando è stato ucciso.
Spostamento di focalizzazione, si chiama. Mutamento di prospettiva.
Ma non è facile da capire, forse ci vuole una capacità d’astrazione superiore, che ne so.
E io che sono una micia? Si dice che i mici non ce l’abbiano, la capacità d’astrazione… Forse dipende dal fatto che sono stata educata dalla mia Mamma, che è un po’ rimbambita, ammettiamolo (ha già passato i dieci lustri, del resto), ma che è liberale e anti-razzista.
Ma la maggior parte della gente si comporta come il guerriero di Brown: se vede un essere diverso da lui, gli prende una paura fottuta (scusami, Iris) e gli spara addosso. Del resto, anche i terrestri
avevano cominciato a sparare senza nemmeno tentare un accordo…
Per farla corta: quando vedi uno che non ti assomiglia, ti spaventi e cerchi di farlo fuori.
Come i Romani coi Gaturni.
Come gli italiani coi Rom.
E allora, firmate anche voi il
manifesto anti-razzista, massa di pisquani!

10 commenti:

Gaja Cenciarelli ha detto...

grazie, Susanna! io ho firmato con gioia!
la diversità non esiste, così come non esiste la "normalità". è tutto negli occhi di chi guarda.
un bacio alla mia nipotina, miciona stupenda:*

Susanna ha detto...

Grazissime, zia Gaja! Fallo girare, così che tutti lo possano firmare! (ma che poetessa, mi fa un baffo a me Ungaretti...)

il Russo ha detto...

Da aderire assolutamente, sottoscrivo il tuo invito!

Arturo Fabra ha detto...

Encroyable, proprio stasera ho citato questo racconto!
Immarcescibile e classico,lo dico da vecchio bacucco fantascientomane.

Erre54 ha detto...

in questo post hai messo una font di scrittura che non si legge bene
grazie
erre

Gaja Cenciarelli ha detto...

L'ho postato sul mio blog citandoti, Susannuccia mia. Anche il Docchenocche l'ha fatto! Salutami tanto anche lo Zio Panda. ;))*

Susanna ha detto...

Ti ringrazio, Erremax, e ho cambiato il font. Dimmi se è ancora illeggibile.
E benvenuta nel blog!

A Gaja: hai forse conosciuto lo Zio Panda da qualche parte?...
Miaaaooo!!!

Gaja Cenciarelli ha detto...

No, nipotina, non lo conosco di persona, ma credo di aver scambiato qualche commento con lui sul blog del docchenocche! E anche sul suo!
A proposito, il manifesto è uscito anche qui:
http://lapoesiaelospirito.wordpress.com/2008/07/18/manifesto-antirazzista/
ciao, micetta bella!:*
MIAOOOO!

GuruKonK ha detto...

Lodevole iniziativa. Vi aderisco con estrema gioia!

Susanna ha detto...

Grazie, Gurukonk, e diffondi!