giovedì 13 dicembre 2007

Elogio funebre della Chicca


Lo spiritello
Ieri ero rientrata da una serata in provincia di Arezzo e in casa tutti già dormivano. La casa era già parzialmente addobbata per Natale. Era accesa solo la lampada a colonna dietro lo scrittoio. La casa era piena d’ombre. Dietro lo scaffale una tenue luminescenza verde acqua. Iris
I contorni erano sfumati, era incorporea. Dietro a lei, due occhi azzurri.
Uno spiritello. Chicca, la vecchia Chicca. Nel frattempo se n’è andata anche lei, dopo diciotto giorni di quieta agonia.
- Chi siete, i fantasmi dei Natali passati? –
- Spiritosa – Chicca mi ha fatto un soffio ed è scomparsa dietro l’albero di Natale.

Eppure le volevo bene. Anche se con noi era tutt’altro che cordiale. Tollerava Martino, andava d’accordo con Edoardo, ma non si può dire che fossero amici.
Gatti siamesi, li chiamano, anche se non c’entrano niente col Siam: sono di fabbricazione inglese, si dice. Ora li chiamano "Thai".
Allora perché diceva d’essere magrebina?
Ne diceva tante…
Stava per compiere vent’anni, quattordici dei quali passati in casa della madre dello Zio Panda, la Signora Elena, una signora gentile e di buon gusto (perché amava i gatti, naturally), leggeva gialli e cucinava minestre di cereali. Cinque anni fa, la Signora Elena è morta di tumore alle cellule di Schwann, suo marito se n’è andato e Chicca e suo figlio Charlie (o Kameela e Jalal, come amavano farsi chiamare) erano venuti a vivere con noi.
Sono vissuti con noi cinque anni. Mi sembrano tanto pochi.
Un’altra cosa che si dice è che i siamesi non mangiano pesce. A Chicca, invece, piaceva da matti. Spesso prendeva la sua spider e se ne andava a Marina Romea, a farsi una scorpacciata di pesce alla "Cubana" insieme al suo papà adottivo.
Soffriva d’insufficienza renale cronica. Praticamente i reni non le funzionavano ed è morta avvelenata. La malattia le era stata diagnosticata cinque anni fa, e la prognosi era che sarebbe andata avanti al massimo per cinque anni… come è in effetti successo. Quando un gatto ha l’insufficienza renale cronica non c’è molto che si possa fare, tranne fargli sempre trovare acqua fresca, dargli uno speciale tipo di spezzatino (GD, Renal) ed evitare cibi proteici come carne o pesce (capirete, che gli dai a un gatto, la macedonia di frutta?). E se mancano le proteine, manca anche il tono muscolare. Chicca infatti era piccolina, esile e morbida.
E ringhiosa, ma intelligente e, a modo suo, una vera signora. Non polemizzava mai per avere il pranzo, come fa di solito Edoardo (detto "Miles Standish Rice, l’Affamato"), ma si metteva seduta, composta e silenziosa, di fronte al frigo; e aspettava.
Spiritello, la chiamava la Mamma. Diceva che attraverso i suoi occhi la Signora Elena la guardava. Durante le serate estive, la Mamma e la Chicca si sdraiavano in terrazza sotto il cielo stellato a guardare le colline e aspettavano che la Signora Elena transitasse nell’oscurità, fra le nuvole.
Mi sono resa conto che stavo da sola accanto alla libreria, nel buio, a ricordare i miei amichevoli fantasmi. Ho dato un’occhiata al luccichìo argentato dei fili dell’albero e alla lampada in fondo alla sala. Ibadeth stava raggomitolata dentro la capanna del Presepe sulla mensola, accanto al Bambino. Mi ha guardato con occhi frangiati da lunghe ciglia e si è rimessa a dormire. Ero stanca. Sono andata nella mia camera, sotto il letto della Mamma, pensando che la cosa era… come dire?… un tantino blasfema?

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