venerdì 1 giugno 2007

L'avvocatone Sullivan

Chiariamo subito una cosa: Edoardo è mio fratello, gli voglio bene e tutto quanto, ma mi sta proprio sul culo. E qui alte strida di Martino e sibili di Iris. Il primo tuona che non è bene esprimere sentimenti così poco caritatevoli nei confronti di un fratello, la seconda insiste per un po’ di tratto. Glielo do io, il tratto. Ma andiamo per ordine, diceva sempre Messalina quando rievocava le orge con suo marito, l’imperatore Claudio.
Cose che ho contro Edoardo (anche se gli voglio bene, in fondo):
- È un avvocato (e già questo basterebbe).
- È coinvolto in quasi tutti gli intrallazzi, i delitti irrisolti e i misteri politici italiani dagli anni Settanta ad oggi (Iris mi fa notare che negli Anni Settanta Edoardo non era neanche nato, ma io ribatto che ciò non costituisce un ostacolo, per lui. Minuzie! Dettagli! Quisquilie e pinzillacchere!) La strage di Piazza Fontana? Certamente coinvolto. La bomba sul treno "Italicus"? Qualcosa ne sa. L’eccidio della stazione di Bologna dell’agosto del 1980? Se non è il mandante, poco ci manca. Trattasi o no di terrorismo NERO? E allora? Edoardo E’ NERO! Quindi… La banda della Magliana? Andava a catechismo con Renatino. Junio Valerio Borghese? Era il suo istruttore di palla tamburello. Tangentopoli? Se vi studiate gli atti dei processi, citato in margine con i ruoli più disparati c’è sempre lui, l’avvocatone Sullivan. La Mano Nera. La Longa Manus! (In effetti, ha certe mani che paiono pale da forno). Vedete? Tutto torna! Martino sostiene che forse io lo demonizzo un tantinello. A me, francamente, non pare. Le mie asserzioni sono fondate su solide prove e suffragate da valide testimonianze… o no?
Fa sempre scherzi del cavolo a tutti. Ma dico io, si è mai visto un gatto che fa gli scherzi? Ma a che serve, nell’ottica dell’evoluzione? A chi giova, in una prospettiva darwiniana? Un gatto che ride! Se ridevi ai tempi del Paleolitico te lo davano loro. E, oltre tutto, ride di me! Il che peggiora la situazione. E' sua convinzione che io non possegga senso dell'umorismo e la cosa, invece di frenarlo, lo spinge vieppiù a farmi girare gli zibidei. Del tipo darmi pacche sul sedere quando passo. Andare a dormire con la Mamma sotto le coperte. Saltarle in braccio quando guarda la televisione (la Mamma guarda "Chi l’ha visto?" e me lo figuro, l’avvocatone Sullivan, che ascolta resoconti di misteriose sparizioni e ride, ride, perché lui i retroscena li sa…).
Comunque, c’è da scusarlo, povero Edoardo. Qualche attenuante ce l’ha. Fu trovato abbandonato in un bosco, la Mamma si arrampicò su un cancello, entrò nella boscaglia (che era di proprietà privata, entre otros) e se lo portò a casa. Un anno dopo, Edoardo smise di mangiare, si ammalò e gli fu diagnosticata una malattia chiamata "hemobartonella". Le medicine somministrategli, tuttavia, non sortivano alcun effetto e, dopo ulteriori indagini, la dottoressa scoprì che aveva un tumore al fegato. E vai! Prognosi infausta. Non avrebbe superato l’operazione, ma la dottoressa ci avrebbe provato ugualmente. La Mamma, in lacrime, diede il consenso. Edoardo fu operato, non morì, ma stava sempre peggio. Unica speranza: flebo di fisiologica due volte al giorno (la medicina si chiamava "Ringer Lattato") e nutrizione forzata con cibo altamente digeribile (il CD. Che vorrà dire, Cibo Digeribile? Cena Disgustosa? mah). Dopo mesi di questa solfa (io non avevo neanche cuore di litigare con lui, poveretto, era giallo come un limone), si era gonfiato che sembrava lo Zeppelin. Si consigliò alla Mamma di fargli un’iniezione di diuretico (il "Diuren"), che fece effetto, altro che! Dopo aver pisciato per un quarto d’ora (io già temevo un altro Vajont), ricominciò a mangiare da solo, migliorò di giorno in giorno… e allora io ricominciai a fracassarlo di botte, quel che è giusto è giusto, no?
Edoardo è una malefica bestiaccia. Possiede una vecchia Mercedes nera che fa guidare all’autista, ha una fidanzata di nome Angiolina, che ha circa ottant’anni (contento lui) e vive in Toscana. Ha sempre fame (lui, non l’Angiolina) perché la Mamma lo tiene a stecchetto: con la sua patologia deve mangiare poco, leggero e spesso. Egli però sostiene che non gli danno nulla, che lo affamano e che è vittima di una congiura intesa a farlo morire lentamente d’inedia (Starvation! Starvation! Starvation is free! Altro che Cranberries). Ha una grande amica, la Contessa, padrona della villa in cui la Mamma lo ha trovato, e che ogni tanto gli telefona e, con voce flautata, lo apostrofa: "Come stai, mio cavo Edoavdo?".
Ovviamente, professa idee politiche d’estrema destra. Edoardo, non la Contessa. Oddìo, forse anche la Contessa.
Peccato, però, che sia affetto da Disturbo Dissociativo dell’Identità.
Come forse (non) saprete, il Disturbo Dissociativo dell’Identità (che una volta si chiamava "Disturbo di Personalità Multipla") è definito dal D.S.M. IV in tal modo:
"Disturbo caratterizzato dalla presenza di due o più distinte identità o stati di personalità, che in modo ricorrente assumono il controllo del comportamento del soggetto, accompagnato da incapacità di ricordare importanti notizie personali troppo estesa per essere spiegata come normale tendenza a dimenticare".
Non di rado, dunque, Edoardo si trasforma in altri due personaggi: Miciox X, il difensore dei diritti dei Neri (ovviamente d’estrema sinistra), e Er Sogliola, manovale della borgata romana della Balduina (qui, almeno, non fa tanta fatica a tenersi le sue idee fascistoidi).

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